Frosinone – Terzo scalo aeroportuale civile, parla l’esponente del cda dell’Enac: “Collegamenti ferroviari e autostradali di primo livello in provincia”
«Frosinone rappresenta la soluzione naturale nel caso in cui si voglia intraprendere la strada del terzo scalo aeroportuale del Lazio. Perché dotata di collegamento ferroviario ad elevata intermodalità, disponendo di una direttrice ferroviaria Roma-Frosinone già pronta. Per non parlare del collegamento autostradale». A parlare è Alfredo Pallone, membro del consiglio di amministrazione dell’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile: l’autorità italiana di regolamentazione tecnica, certificazione e vigilanza nel settore dell’aviazione civile sottoposta al controllo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
La proposta
Il tema è quello del terzo scalo aeroportuale civile nel Lazio. Spiega Pallone: «Il presidente dell’Enac Di Palma ha presentato lo studio alle commissioni trasporti della Camera e del Senato. È chiaro che parliamo del sistema nazionale e naturalmente anche di quello regionale del Lazio». Pallone dice: «Il sistema aeroportuale è un elemento utile per lo sviluppo del Paese ed il trasporto aereo deve essere il collante dell’intermodalità. La filosofia europea prevede investimenti non a livello infrastrutturale ma a livello di innovazione tecnologica. In questo particolare momento storico il comparto aerospaziale deve essere inteso a tutto campo, compreso il sistema satellitare: colmare il ritardo dell’uomo sulla tecnologia che obbliga ad un elemento di regolazione più sofisticato.
In questo panorama si trovano anche i piccoli aeroporti, la cui rete deve essere valorizzata. La rete dei piccoli aeroporti può e deve favorire lo sviluppo dei voli “door-to-door” (porta a porta). Si tratta di voli privati che nei periodi di crisi hanno dato ottimi risultati e un buon contributo. Ora, per completezza di informazione va detto che il volo privato e da diporto non cresce, ma è pur vero che ha registrato una contrazione marginale del volo non commerciale. La sostanza è che occorre guardare con attenzione anche ad un turismo “delocalizzato”, fuori dai circuiti mondiali».
Il terzo scalo nel Lazio
Premette Alfredo Pallone: «È sbagliato affrontare un tema così delicato in termini di contrapposizione tra una provincia e l’altra. Esistono delle priorità, delle caratteristiche e delle esigenze. Nello studio dell’Enac è stato sottolineato più volte che avere una policentricità aeroportuale è fondamentale. Anche e soprattutto in termini economici. Oggi è evidente che la centralità di Fiumicino è obiettivamente preponderante. Il sistema andrà ripensato. La provincia di Frosinone ha le carte in regola per poter ospitare il terzo scalo aeroportuale civile della regione. Ritengo che non possiamo permetterci il lusso di perdere questa occasione. Come purtroppo è successo in passato. Per centrare l’obiettivo, oltre alla necessità di fare squadra, è fondamentale ragionare in prospettiva. Mantenendo altissima la concentrazione. Lo dico in maniera semplice: occorre evitare di ragionare come se cinque anni non passeranno mai.
Passeranno e bisognerà programmare. Il bene comune è esattamente questo. Uno scalo aeroportuale civile a Frosinone avrebbe un impatto enorme anche sul piano dell’occupazione. Penso per esempio alla possibilità di istituire una Scuola per Tecnici Ispettori di Volo. Sarebbe una svolta enorme, sotto tanti punti di vista». Aggiunge Alfredo Pallone: «Sul piano del volo civile e commerciale poi occorrerà comunque ragionare sulle potenzialità dell’intero territorio. C’è, per esempio, la straordinaria realtà del porto di Gaeta, strategico e fondamentale. La Ciociaria ha il vantaggio obiettivo delle due fermate del Treno ad Alta velocità: a Frosinone e a Cassino. Poi esistono le possibilità dell’aviazione commerciale. Ecco, penso francamente che non si debba litigare su queste cose. E men che meno sulla primogenitura. Oppure sulla territorialità».
I punti di forza
Rileva Alfredo Pallone: «Il punto di partenza dell’intero ragionamento è il fatto che il Tar, con una sentenza dello scorso 12 marzo, ha bocciato il progetto Adr relativo alla quarta pista dell’aeroporto di Fiumicino. Così come sarà inevitabile un ridimensionamento dello scalo di Ciampino. E nel 2025 la scuola di volo dell’Aeronautica sarà a Viterbo». Continua Alfredo Pallone: «Ribadisco che Frosinone ha le carte in regola per ospitare il terzo scalo aeroportuale civile del Lazio. Aggiungo altresì, come è stato più volte sottolineato, che l’aeroporto di Aquino, se opportunamente rivalutato, può diventare una piattaforma di sostegno logistico e caratterizzata da una maggiore flessibilità connessa alle esigenze del territorio. Per quanto riguarda Latina, le difficoltà su un eventuale scalo civile sono legate al fatto dell’importante presidio militare.
Nel senso che occorre tenere presenti le priorità dei voli militari. Quanto a Viterbo, può essere un aeroporto per Civitavecchia più che per Roma. Intanto c’è una situazione orografica da tenere presente. Poi non è un mistero che a Viterbo mancano collegamenti ferroviari all’altezza della situazione. La provincia di Frosinone ha la situazione migliore, indubbiamente. Ora si tratta di fare squadra e di non commettere passi falsi». Chiosa Alfredo Pallone: «In ogni caso l’Enac sarà ente tecnico e non assumerà decisioni finali. Fornirà elementi tecnici di valutazione ed aderirà agli indirizzi politici che ne deriveranno».
La voce di Viterbo
Su Tusciaweb l’onorevole Mauro Rotelli (Fratelli d’Italia) ha dichiarato: «Si deve ripensare il sistema degli aeroporti della regione con più poli che redistribuiscano il pil collegato al volo». E ancora: «Non è Viterbo contro Frosinone, ma Viterbo e Frosinone con caratteristiche e finalità diverse e compatibili. Viterbo con un’attenzione particolare al pubblico di nicchia, magari croceristi, uno scalo a servizio di Civitavecchia e della sua autorità di sistema portuale o dedicato ai pellegrini del prossimo Giubileo del 2025. Cosa di meglio che atterrare nell’Anno Santo, all’aeroporto di Viterbo-Città dei Papi?».
Cosa è successo
Negli anni scorsi l’ipotesi di uno scalo civile aeroportuale in provincia di Frosinone era apparsa molto vicina. E si era arrivati fino alla convocazione della conferenza dei servizi. Nei mesi scorsi c’è stata la sentenza con la quale il Tribunale di Frosinone, sezione penale, ha assolto gli ex presidenti di Adf Giacomo D’Amico e Gabriele Picano «perché il fatto non sussiste». In quella sentenza si ripercorre anche una buona parte della storia amministrativa dell’iter avviato per portare a Frosinone lo scalo aeroportuale civile. Si legge tra l’altro nella sentenza: «Successivamente la Regione Lazio (si badi: in linea coerente con il summenzionato stanziamento di 250.000 deliberato dalla giunta regionale con atto numero 1337 del 12 dicembre 2003), esprimeva una chiara volontà politica ed inequivoco conseguente orientamento di iniziative per giungere alla realizzazione di un aeroporto nella provincia di Frosinone». Adesso serviranno però volontà politica e solido supporto tecnico. E poi c’è già un soggetto economico pronto a lanciarsi nell’impresa: l’APARF che da diversi mesi ha riproposto prepotentemente l”idea.
LINK: Ciociaria Oggi“
Promuoviamo e creiamo opportunità per il territorio che portino in concreto, allo sviluppo del Progetto Aeroporto di Roma Frosinone, unendo e mettendo in sinergia, stakeholder primari, secondari e strategici.